Fiscalità internazionale,  Uncategorized

Brexit: si ritorna al visto d’ingresso ?

I lettori di questo blog, sanno che abbiamo dedicato diversi articoli in questi anni alla questione della Brexit. Dalla fuga del comparto bancario con l’articolo Brexit, Lituania e licenze bancarie “lite” , alle contromosse che hanno attuato i territori della Corona, con l’articolo  British Virgin Islands (BVI) e Brexit,  all’esame del  Decreto Brexit – cosa prevede,

Quindi continuiamo a tenervi aggiornati, informandovi che 2 giorni fa il ministro britannico per la Brexit, Steve Barclay, ha firmato la legge che cancella l’atto del 1972 che sanciva l’adozione delle leggi europee da parte del Regno Unito, quindi a questo punto chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori.

Con la Brexit si stanno per chiudere le porte della Gran Bretagna. Dal prossimo 1 novembre i cittadini europei non potranno più emigrarvi liberamente, se il 31 ottobre questo paese uscirà dalla Ue con il “no deal”, ovvero senza alcun accordo, come minaccia di fare il Primo Ministro Boris Johnson.

Lo ha reso noto Downing Street, confermando indiscrezioni secondo cui la “libertà di movimento”, un principio cardine dell’ Unione Europea, finirà immediatamente il giorno dopo la Brexit, senza una fase di transizione per l’ introduzione delle nuove norme.

L’ annuncio ha suscitato immediate proteste a Bruxelles e a Londra. «I cittadini dei 27 paesi della Ue che risiedono nel Regno Unito e quelli che ancora vogliono visitarlo meritano più certezze e maggiori informazioni », commenta su Twitter Guy Verhofstadt, rappresentante del Parlamento europeo ai negoziati sulla Brexit.

“Una decisione irresponsabile e avventata!, afferma Ed Davey, portavoce dei liberaldemocratici, il più europeista fra i partiti britannici.

“Che conseguenze avrebbe per i cittadini europei che vivono in Gran Bretagna, quando ritornano da un viaggio all’ estero? “, dice Nicolas Hatton di The3Million, l’ associazione che rappresenta i 3 milioni e mezzo di europei residenti in Gran Bretagna, e continua  ” Questo significherebbe caos e discriminazione. Come potranno le guardie di frontiera distinguere tra chi vive qui e quelli che arriveranno dopo?

Il governo britannico ha organizzato un sistema per garantire a tutti gli europei residenti in Gran Bretagna di restarvi a tempo indeterminato con pieni diritti, anche in caso di Brexit con il “no deal”; e per chi vorrà emigrare in seguito si parla di piani per un sistema “a punti” sul modello di Australia e Singapore per il futuro.

Ma il “settled status”, ovvero il permesso di residenza permanente, introdotto quattro mesi fa, è stato finora ottenuto solo da un milione di europei (tra cui 120 mila italiani su un totale di 700 mila), ed è improbabile che i restanti due milioni e mezzo si mettano in regola nei 72 giorni che mancano alla Brexit.

È vero che per richiedere il “settled status” c’ è tempo fino al dicembre 2020, ma chi non ne è ancora provvisto e va in Europa potrebbe trovarsi in difficoltà a dimostrare al ritorno il diritto di residenza. Si profilano complicazioni anche per chi ha già il “settled status”, poiché si tratta di uno status digitale, senza un documento che lo attesti.

L’ alternativa è che il primo ministro Boris Johnson, in queste settimane sotto pressione delle opposizioni e di gran parte della popolazione, ci ripensi, o che raggiunga in extremis un accordo con la UE per scongiurare il “no deal” ( ipotesi che viene ritenuta da chi scrive altamente improbabile ), oppure che sia l’ opposizione a bloccarlo, come il leader laburista Jeremy Corbyn si è ieri impegnato a fare “in qualunque modo”

Insomma, lo scenario sembra molto confuso come del resto lo è sempre stato, è c’è il contreto rischio che dal 1 novembre, se non cambia niente, a Londra tornerà di moda la vecchia barzelletta: “Nebbia sulla Manica, il continente isolato”.

Questo articolo fornisce informazioni di carattere generale e non sostituisce la consulenza personalizzata. Come DIKE Cosulting ci adoperiamo insieme ai nostri partenrs internazionali a fornire sempre ai nostri Clienti le migliori soluzioni in tema di fiscalità internazionale, ma è chiaro che le norme cambiano e al loro cambiare il Cliente deve essere pronto a variare la propria strategia. Le variabili di ogni singolo caso devono essere analizzate da un consulente specializzato in fiscalità internazionale, per evitare di incorrere in reati tributari e multe salatissime.

Per questo motivo sono lieto di presentarti “Estero Sicuro” – il libro che può cambiare radicalmente il tuo approccio alla fiscalità internazionale.

Il libro copre una vasta gamma di argomenti, dall’analisi dei sistemi di tassazione mondiali alle strategie per difendere il tuo patrimonio. È scritto in un linguaggio accessibile, pensato appositamente per chi si avvicina per la prima volta a questa disciplina.

L’acquisto del libro “Estero Sicuro” ti riserva un vantaggio esclusivo: un BONUS interno che ti garantisce uno sconto del 50% sulla tua consulenza personalizzata. Un’opportunità imperdibile per chi desidera un’assistenza mirata finalizzata a costituire una società estera e pianificare la propria fiscalità

Si, voglio acquistare il libro ESTERO SICURO per conoscere i vantaggi della fiscalità estera ed ottenere il BONUS con lo sconto del 50% sul prezzo della mia consulenza personalizzata

Puoi trovare il libro su Amazon e nei principali e-book store.

Questo Natale, regalati o regala a chi ami la possibilità di un futuro finanziario più sicuro e parti nel un 2024 con una nuova fiscalità

Ricorda, il sapere è il primo passo verso la libertà finanziaria. Scegli “Estero Sicuro” e inizia il tuo viaggio oggi!

Gianfranco Conti è iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti dal 1991. E' Revisore Legale presso il Ministero di Grazia e Giustizia. Blogger, pubblicista ed autore del libro "ESTERO SICURO". E' componente del Direttivo della Camera di Commercio Italiana in Albania ed accreditato presso diverse Camere di Commercio italiane all'estero (Emirati Arabi Uniti, Cipro). Relatore in convegni e seminari sull'internazionalizzazione d'impresa e pianificazione fiscale internazionale. Nel corso della sua vita professionale è stato Amministratore Unico di diverse società, membro di CdA di aziende a carattere nazionale ed internazionale. Ha una lunga esperienza di commercio e di fiscalità internazionale, Tax planning e mediazione internazionale. Da oltre 20 anni ha fondato Dike Consulting, un network di studi professionali con 5 sedi ( Praga,Tirana, Malta, Dubai e Pogdorica) e numerose collaborazioni con prestigiosi studi professionali nel mondo. Dike Consulting, assiste i Clienti esercitando le seguenti attività : - pianificazione fiscale internazionale per liberi professionisti, imprenditori ed imprese con relativa costituzione di società e veicoli giuridici - gestione dei diritti di proprietà intellettuale; - rappresentanza in trattative di natura commerciale, in Italia ed all'Estero; - costituzione di Fondazioni di diritto italiano ed estero; - assunzione di cariche sociali di Società e Fondazioni - amministrazioni di Trust con funzioni di Protector; - Intermediazione internazionale per l'acquisto o la vendita di prodotti o servizi; - delocalizzazione e trasferimento di imprese italiane all'estero; - servizi di Temporary Manager sia in Italia che all'estero per le aziende nostre Clienti - collaborazioni con primarie strutture finanziarie e bancarie

Lascia una risposta

Il Nuovo Libro di Estero Sicuro: Come puoi GUADAGNARE fino al 60% in più, con la pianificazione fiscale internazionale.GUARDA ORA
Open chat
Chatta con noi
Ciao, sono Gianfranco Conti. Come posso aiutarti ?