
Simest amplia la quota di fondo perduto al 50% per l’internazionalizzazione
Riprendendo un articolo comparso sul Sole24 Ore di qualche giorno fà, informiamo i nostri lettori di una bellissima novità in tema di internazionalizzazione delle imprese, Infatti con l’ok della Commissione europea, nell’ambito del quadro temporaneo sugli aiuti di Stato (il cosiddetto Temporary Framework), alla possibilità per Simest di ampliare fino al 50% la quota di fondo perduto sui finanziamenti per l’internazionalizzazione.
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Ricordiamo che Simest è una società che eroga, su risorse gestite per conto del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Il massimale passa a 800 mila euro e con una dote aggiuntiva, autorizzata da Bruxelles, di 300 milioni di euro destinati al Fondo per la promozione integrata, il fondo ad hoc istituito presso gli Esteri dal decreto Cura Italia e gestito sempre da Simest per supportare le imprese che guardano ai mercati internazionali.
A questo snodo, si aggiungerà poi, l’estensione dell’operatività anche agli investimenti realizzati o da realizzare all’interno dell’Unione Europea, finora esclusi dal perimetro di intervento di Simest.
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Questa novità è di particolare rilievo, perché i Paesi intra-Ue, oltre a essere destinatari del 50% dell’export italiano, sono diventati dopo la pandemia ancora più strategici a causa della conseguente regionalizzazione del commercio e del possibile accorciamento delle catene del valore.
L’altra novità riguarda poi l’allargamento, per alcuni dei singoli strumenti gestiti da Simest, delle tipologie di imprese che possono accedere ai finanziamenti agevolati, ma anche l’ampliamento delle spese ammissibili.
Un esempio?
Il finanziamento destinato a sostenere la patrimonializzazione delle aziende esportatrici è stato esteso a tutte le mid cap che si muovono oltreconfine ed è stato innalzato il livello massimo di solidità patrimoniale ammesso (che aumenta da 1,6 a 2 per un’impresa industriale /manifatturiera e da 2,6 a 4 per l’azienda commerciale/servizi).
Cambia poi anche il requisito di fatturato estero per accedere alle risorse che, diversamente da altri casi, non hanno una destinazione d’uso specifico: non più almeno il 35% dei ricavi esteri negli ultimi 3 anni, ma almeno il 20% del fatturato totale degli ultimi due o il 35% dell’anno precedente alla domanda.
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Queste misure, arricchiscono ancora di più la possibilità delle aziende che vogliono portare avanti la loro internazionalizzazione,
A tal propositi ricordiamo che i finanziamenti agevolati Simest, sono già stati aumentati ai massimali richiedibili e che per tutto il 2020 prevedono l’esenzione dall’obbligo di prestazione di garanzie.
Un nuovo sollecito a tutte quelle aziende che vogliono internazionalizzarsi, viene anche dalla SACE che offre garanzie ed assicurazioni per l’export.
Dike Consulting, offre la possibilità, grazie al suo teami di esperti, di accedere ai finanziamenti SIMEST ( con parte di fondo perduto ) e alle garazie SACE.
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