
CR7 alla Juve. La Flat Tax per ricchi funziona
In questi giorni la notizia è che tiene banco sotto gli ombrelloni è la possibilità, sempre più concreta, dell’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus.
Ma questa notizia importante per i tifosi di calcio, potrebbe essere solo la prima avvisaglia di un fenomeno ben più dirompente. L’Italia potrebbe infatti presto diventare il Paese di riferimento per moltissimi atleti dello sport professionistico.
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Lo confessiamo, quando abbiamo scritto l’articolo sulla flat tax per ricchi pensavamo che fosse più una misura per attrarre milionari con il portafoglio gonfio ma con addominali a “tartaruga rovesciata”. E invece ci sbagliavamo, i Colleghi che operano a stretto contatto con il mondo dello sport professionistico hanno approfittato immediatamente di questa opportunità del fu Governo Renzi, per consentire alle società calcistiche di mettere sul tavolo delle trattative per l’ingaggio di grandi campioni, un’arma micidiale.
La Flat Tax per ricchi appunto.
Non vogliamo essere troppo cinici, ma sicuramente il ventilato trasferimento del grande campione portoghese Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus, porta con se, aldilà della giusto ed ovvio entusiasmo dei tifosi juventini ( e dei tifosi del calcio in genere ) alcune ovvie considerazioni :
a) questa iniziativa nasce con l’idea di attirare milionari e miliardari nel nostro Paese (a oggi sono già 155 i “milionari” arrivati in Italia dopo questa norma) che potrebbero poi investire all’interno dei nostri confini;
b) la normativa potrebbe avere impatti diretti anche sulla qualità delle rose delle principali squadre della Serie A potrebbe avere un importante effetto domino nei confronti del mondo sportivo professionistico.
Infatti, la norma dà la possibilità per chi prende la residenza in Italia di optare per un regime che prevede il pagamento “soltanto” di 100.000 euro sui redditi di fonte estera, indipendentemente dal fatto che questi redditi esteri siano detenuti da società estere interposte. Unica condizione: non essere stato già residente in Italia in almeno 9 degli ultimi 10 anni. La norma consente a soggetti stranieri di arrivare in Italia e di essere tassati sui redditi prodotti nello Stato secondo l’IRPEF e di essere tassati sui redditi esteri soltanto con l’imposta sostitutiva”.
Con questa norma, così ben recepita dai super ricchi, non è escluso che in un futuro molto vicino, molti super ricchi ( sportivi e non ) possano scegliere l’Italia come Paese di residenza. Come detto, i 100.000 euro annuali rappresentano un’imposta sostitutiva dell’Irpef e coprono pertanto tutta la tassazione dei redditi di fonte estera.
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Nel caso di Cristiano Ronaldo dunque, il campionissimo portoghese vedrebbe il compenso corrisposto dalla Juventus per le sue prestazioni sportive soggetto a Irpef (naturalmente con l’aliquota più alta), mentre la fetta grande della “torta” rappresentata dai tantissimi proventi derivanti dai contratti di sponsorizzazione e da attività finanziarie prodotte fuori dai confini italiani rientrerebbero nella tassazione dei 100.000 euro fissi ogni anno per un limite massimo di 15 anni.
Ovviamente una parte importante di questo meccanismo riguarda naturalmente la scrittura dei contratti di sponsorizzazione che devono necessariamente tenere presente il criterio dell’attività svolta all’interno dello Stato.
Basterà infatti che i contratti vengano sottoscritti all’estero e che gli eventuali spot televisivi o servizi fotografici vengano realizzati all’estero ( anche attraverso società riconducibili allo stesso Ronaldo ) che tali attività rientrerebbero nei “famosi” 100.000 euro.
Sappiamo tutti che ormai, specialmente nello sport professionistico, gli ingaggi degli atleti rappresentano dal 30 al 40% dei loro introiti. Il resto è dato da tutti i contratti di sponsorizzazione.
Con questa misura è probabile quindi che altri grandi campioni dello sport possano trasferirsi in Italia, per la gioia dei tanti tifosi.
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