Fiscalità internazionale

Malta e Romania entrano nella Gray List del GAFI – FATF

Era nell’aria da tempo, se ne parlava tra di noi addetti ai lavori e peraltro noi di DIKE Consulting, lo avevamo anticipato più di un anno fa con questo articolo del blog: Malta rischia la Grey List , tanto che in via prudenziale da circa un anno abbiamo sconsigliato, fatta eccezione per la costituzione delle Holding e delle Fondazioni, la costituzione di nuove società operative a Malta, nell’ottica di dare ai nostri Clienti sempre il consiglio giusto, nel momento più opportuno.

Infatti non ci stancheremo mai di dire, che vista la complessità delle norme di diritto e di fiscalità internazionale, la pianificazione fiscale corretta, deve essere fatta esclusivamente da professionisti esperti, che siano costantemente aggiornati sulle novità che quasi quotidianamente coinvolgono il nostro settore. Ma sopratutto che i Clienti sappiano che la strategia di tax planning perfetta non esiste, ma che deve essere corretta ed adeguata al mutare delle condizioni.

Ma riprendendo il discorso, adesso alle supposizioni, alle chiacchere da corridoio, si sostituisce la decisione. Infatti nel pomeriggio del 23 Giugno 2021, i membri dei Paesi aderenti al GAFI ( Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale) o se preferite FATF  (Financial Action Task Force) hanno votato per aggiungere Malta alla lista grigia. Come ovvio che sia, questa decisione che avrà gravi ripercussioni negative sull’economia del paese, già peraltro stremata dall’emergenza Covid 19. 

Ma andiamo con ordine e vediamo, innazitutto di ricordare che cosa è il GAFI o FATF

Costituito nel 1989 in occasione del G7 di Parigi, il Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale (GAFI) o Financial Action Task Force (FATF) è un organismo intergovernativo che ha per scopo l’elaborazione e lo sviluppo di strategie di lotta al riciclaggio dei capitali di origine illecita e, dal 2001, anche di prevenzione del finanziamento al terrorismo. Nel 2008, il mandato del GAFI è stato esteso anche al contrasto del finanziamento della proliferazione di armi di distruzione di massa.

Il GAFI elabora standard riconosciuti a livello internazionale per il contrasto delle attività finanziarie illecite, analizza le tecniche e l’evoluzione di questi fenomeni, valuta e monitora i sistemi nazionali. Individua inoltre i paesi con problemi strategici nei loro sistemi di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, così da fornire al settore finanziario elementi utili per le loro analisi di rischio.

Del Gruppo fanno parte 39 membri in rappresentanza di Stati e organizzazioni regionali che corrispondono ai principali centri finanziari internazionali, nonché, come osservatori, i più rilevanti organismi finanziari internazionali e del settore (tra i quali FMI, Banca Mondiale, ECB, Nazioni Unite, Europol, Egmont).

Sebbene a momento della scrittura di questo articolo, non sia stato fatto alcun annuncio ufficiale sull’esito, fonti governative di alto livello hanno dichiarato agli organi di stampa dell’isola, che sia Malta che la Romania, non hanno ottenuto il supporto necessario dai membri del GAFI per evitare la grey list.

Il voto sulla grey list deve essere formalmente approvato dall’insieme dei membri del GAFI prima di essere confermato, sebbene tale conferma sia generalmente considerata un processo di approvazione.

Come già detto, insieme a Malta, pare che anche la Romania rischi seriamente di entrare in grey list. E questo sinceramente è un colpo di scena, perchè finora sembrava che nulla la Romania avesse a che temere.  Se quei voti saranno confermati, saranno i primi due paesi dell’UE ad essere aggiunti alla lista.

La personale opinione di chi scrive è che siano stati “puniti” i due Paesi che all’interno della UE avevano la fiscalità più vantaggiosa, tanto da essere considerati i Paesi più attrattivi da migliaia di imprenditori (piccoli e grandi). Nel caso di Malta essendo davvero una economica povera nella parte produttiva e vivendo di fatto di turismo e di servizi legali all’economia ed al business, l’impatto di questa decisione sarà davvero difficile da superare, tanto che si prevede una fuga di massa da parte degli investitori stranieri.

Sempre più le Organizzazioni mondiali e i loro Stati più influenti, utilizzano la prevenzione e lotta a crimini efferrati come: criminalità internazionale, terrorismo, traffico internazionale di stupefacenti, riciclaggio di capitali, ecc, anche come scusa per imporre le loro volontà su Stati più piccoli che della fiscalità di vantaggio fanno

La grey list del GAFI comprende altri 19 paesi che vanno dall’Albania allo Zimbabwe. Comprende paesi dilaniati da conflitti come Siria, Yemen e Myanmar, nonché paradisi fiscali come Panama e le Isole Cayman. 

Come si è svolto il voto? 

Il voto di mercoledì si è svolto tra 37 giurisdizioni e due organizzazioni regionali – la Commissione europea e il Consiglio di cooperazione del Golfo – riconosciute come membri del GAFI. Si è votato su una bozza di delibera, redatta da esperti valutatori, che è stata discussa in un’altra riunione tenutasi il 15 giugno 2021. I Paesi coinvolti non ha avuto la possibilità di espimersi nel corso delle due sedute, anche se è chiaro che avranno fatto di tutto affinchè gli altri componenti si esprimessero per loro.   

Era necessario il “consenso tra i membri” per annullare qualsiasi progetto di conclusione degli esperti.

Il GAFI è un organismo estremamente riservato e non si prevede che faccia un annuncio ufficiale sulla sua sessione plenaria, anche se un briefing con la stampa è stato programmato per questo venerdì (25/06/21). Non è ancora chiaro se Malta e la Romania prenderanno una posizione prima o aspetteranno la pubblicazione del documento di valutazione finale tra agosto e settembre.

Cosa succede dopo?

La decisione di inserire nella lista grigia Malta e Romania, sarà ora presentata ai vari membri associati del GAFI, ai quali sarà chiesto di confermare tale decisione.

Se ciò accadrà, i due Paesi dovranno firmare un impegno per colmare le carenze, in un piano d’azione su misura elaborato dagli esperti del GAFI che sarà sottoposto a quello che l’organismo chiama “monitoraggio rafforzato”. 

Verrebbe quindi rimosso dall’elenco GAFI delle giurisdizioni inaffidabili una volta che tutte le carenze di tale elenco saranno considerate risolte. 

Cos’è la lista grigia GAFI? 

Ogni anno il GAFI tiene tre riunioni plenarie. L’organismo intergovernativo ha il compito di sradicare il riciclaggio di denaro colmando le scappatoie nel sistema finanziario internazionale. Il GAFI individua le “giurisdizioni con misure deboli” attraverso due documenti pubblici emessi al termine di ogni plenaria di una settimana.

La peggiore designazione, nota come “Black list”, include Paesi o Giurisdizioni con carenze così gravi che il GAFI invita il sistema finanziario internazionale ad applicare “rigorose contromisure”. In altre parole, il GAFI incoraggia la comunità globale a non fare affari con i Paesi nella lista nera o a farlo solo sotto un attento esame.

Solo la Corea del Nord e l’Iran sono attualmente nella Black list del GAFI.

Il secondo documento pubblico emesso dal GAFI si chiama “Improving Global Anti Money Laundering Compliance”.  Questo è ciò che è informalmente noto come “Grey list”.  

L’elenco include Paesi che hanno “debolezze strategiche” nel loro regime per contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, ma che si sono impegnati a risolverli.

Questo comporta qualcosa per le aziende ? NO !

Non facciamo allarmismi inutili, le aziende di questi Paesi non avranno nessuna ripercussione sulle loro attività, nè sulla loro fiscalità. E’ chiaro che queste decisioni influiscono sulla gestione finanziaria ( rapporti con le banche, movimentazioni di capitali, bonifici e quant’altro) pertanto i movimenti verso e da questi Paesi saranno oggetto di particolare attenzione. Ma attenzione ! Non stiamo parlando di Black list UE (che può comportare anche il disconoscimento delle fatture) ma di Grey List GAFI, quindi di monitoraggio del sistema bancario/finanziario.

Quanto dura il greylisting?

Una volta che un Paese è elencato come “giurisdizione sotto maggiore monitoraggio” dal GAFI, deve completare un piano d’azione entro un certo periodo di tempo se vuole essere cancellato dall’elenco. Solo dopo che, da una successiva analisi, il GAFI avrà constatato che i suggerimenti consigliati siano stati tutti eseguiti il Paese potrà essere rimosso dalla grey list. 

Ciò può accadere rapidamente entro un anno, come è avvenuto per l’Islanda, che è stata inserita nella lista grigia nel 2019 ma rimossa nell’ottobre dello scorso anno.  

I 39 membri della plenaria del GAFI 

La plenaria del GAFI è composta da 37 giurisdizioni membri e da due 2 organizzazioni regionali. 

Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Danimarca, Commissione europea, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Consiglio di cooperazione del Golfo, Hong Kong, Cina, Islanda, India, Irlanda, Israele, Italia, Giappone
Repubblica di Corea, Lussemburgo, Malesia, Messico, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Portogallo, Federazione Russa, Arabia Saudita, Singapore, Sudafrica, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Regno Unito, Stati Uniti  

Questo articolo fornisce informazioni di carattere generale e non sostituisce la consulenza personalizzata. Come DIKE Cosulting ci adoperiamo insieme ai nostri partenrs internazionali a fornire sempre ai nostri Clienti le migliori soluzioni in tema di fiscalità internazionale, ma è chiaro che le norme cambiano e al loro cambiare il Cliente deve essere pronto a variare la propria strategia. Le variabili di ogni singolo caso devono essere analizzate da un consulente specializzato in fiscalità internazionale, per evitare di incorrere in reati tributari e multe salatissime.

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Gianfranco Conti è iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti dal 1991. E' Revisore Legale presso il Ministero di Grazia e Giustizia. Blogger, pubblicista ed autore del libro "ESTERO SICURO". E' componente del Direttivo della Camera di Commercio Italiana in Albania ed accreditato presso diverse Camere di Commercio italiane all'estero (Emirati Arabi Uniti, Cipro). Relatore in convegni e seminari sull'internazionalizzazione d'impresa e pianificazione fiscale internazionale. Nel corso della sua vita professionale è stato Amministratore Unico di diverse società, membro di CdA di aziende a carattere nazionale ed internazionale. Ha una lunga esperienza di commercio e di fiscalità internazionale, Tax planning e mediazione internazionale. Da oltre 20 anni ha fondato Dike Consulting, un network di studi professionali con 5 sedi ( Praga,Tirana, Malta, Dubai e Pogdorica) e numerose collaborazioni con prestigiosi studi professionali nel mondo. Dike Consulting, assiste i Clienti esercitando le seguenti attività : - pianificazione fiscale internazionale per liberi professionisti, imprenditori ed imprese con relativa costituzione di società e veicoli giuridici - gestione dei diritti di proprietà intellettuale; - rappresentanza in trattative di natura commerciale, in Italia ed all'Estero; - costituzione di Fondazioni di diritto italiano ed estero; - assunzione di cariche sociali di Società e Fondazioni - amministrazioni di Trust con funzioni di Protector; - Intermediazione internazionale per l'acquisto o la vendita di prodotti o servizi; - delocalizzazione e trasferimento di imprese italiane all'estero; - servizi di Temporary Manager sia in Italia che all'estero per le aziende nostre Clienti - collaborazioni con primarie strutture finanziarie e bancarie

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