
OCSE BEPS – 12 paradisi fiscali riabilitati
Come abbiamo avuto spesso modo di scrivere negli articoli di questo blog, la fiscalità internazionale è una materia in continua evoluzione, infatti a dispetto delle decisioni prese poco più di un anno fa , in modo quasi clamoroso l’OCSE ( vedi articolo ) attraverso uno studio e successiva valutazione condotta dall’ Inclusive Framework del BEPS ( vedi articolo ) rivaluta ben 12 paradisi fiscali, con una tassazione zero o vicina allo zero, sostenendo che gli stessi non risultano dannosi per la comunità internazionale grazie alle nuove regole sui requisiti di «sostanza economica».
Si tratta di una sostanziale marcia indietro da parte dell’OCSE, supportata da da questo studio dell’Inclusive Framework del BEPS, il programma contro l’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili, di cui fanno parte 131 paesi.
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La valutazione, condotta dal Forum dell’Ocse sulle pratiche fiscali dannose (FHTP), considera quindi che le leggi fiscali di
- Anguilla
- Bahamas
- Bahrain
- Barbados
- Bermuda
- Isole Vergini Britanniche (BVI)
- Isole Cayman
- Guernsey
- Isola di Man
- Jersey
- Isole Turks e Caicos
non siano dannose per il resto della Comunità mondiale.
La valutazione ritiene, invece, che le leggi fiscali degli Emirati Arabi Uniti non siano in linea con gli standard Ocse ( vedi articolo ). Tuttavia, poiché il paese si è impegnato a riformare i requisiti di «sostanza economica», dal report risulta che il regime dannoso sia «in fase di modifica».
I paesi devono soddisfare uno standard di «sostanza economica» secondo quanto stabilito dall’FHTP per essere considerati «non dannosi». Le norme prevedono che per determinati settori di attività altamente mobili, diversi dalla proprietà intellettuale, le attività che generano il reddito principale debbano essere condotte attraverso dipendenti qualificati e con spese operative nella giurisdizione in cui vengono dichiarati i redditi.
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Per la proprietà intellettuale, invece, lo standard rimane il rispetto delle regole «nexus».
A partire dal 2020, l’FHTP inizierà a monitorare se le leggi fiscali adottate dai paesi saranno rispettate nella pratica. L’FHTP ha inoltre considerato come «dannoso» il regime fiscale della zona di sviluppo della Giordania. Ha inoltre dichiarato che gli incentivi sui brevetti fiscali della Grecia e la zona economica speciale del Kazakistan siano «dannosi» ma al momento «in fase di modifica».
Ricorda sempre che la fiscalità internazionale è una materia complessa che deve essere affrontata con i professionisti esperti del settore, per non incorrere in reati tributari e fiscali, sia in Italia che all’estero.
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