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Intestazione fittizia di beni e redditometro

Purtroppo capita spesso che una persona sia intestataria di beni in realtà acquistati da altri. A esempio, da genitori che acquistano la seconda casa al mare ( o in montagna ) e volendo usufruire delle agevolazioni riservate alla “prima casa” ( Imposta di registro con l’applicazione della percentuale ridotta, esenzione dall’imposta sugli immobili, ISEE più basso), intestano l’immobile ad uno dei figli, oppure dall’imprenditore che non volendo rischiare di compromettere gli immobili di famiglia, intesta gli stessi alla moglie, oppure ai figli, o peggio all’amico “fidato”. Senza contare i più ricorrenti casi in cui i beni stessi, vengono fatti confluire nel fondo patrimoniale, o addirittura trasferiti all’interno della stessa famiglia con atti di donazione, al fine di sottrarli alle pretese degli eventuali creditori.

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Tali operazioni, seppur lecite, sono chiaramente molto pericolose agli occhi del fisco e dei creditori terzi e possono creare non pochi problemi. Infatti, come abbiamo già visto nel precedente articolo ( Il Fondo Patrimoniale è ancora un strumento valido per la tutela del patrimonio familiare ? ), in base alla nuova normativa ( Legge 132/2015 ) l’istituto del fondo patrimoniale, e più in generale i trasferimenti di beni all’interno della stessa famiglia, sono stati quasi totalmente depauperati della loro efficacia per la tutela del patrimonio familiare. Ma se e comunque, una volta trascorso il lasso di tempo che la Legge prevede per esercitare le eventuali azioni revocatorie,  non è più possibile esercitare l’azione revocatoria ( che renderebbe nulli i trasferimenti ) discorso diverso è quello nei confronti del Fisco, per il costante problema del redditometro.

Analizziamo quindi la situazione di chi si “ritrova” ad avere intestati numerosi beni.

Ovviamente una analisi preliminare non può non tenere conto della natura dei beni ( case di lusso, auto molto costose, barche e natanti in genere, mutui con rate molto elevate, iscrizioni a circoli esclusivi o palestre, addirittura abbonamenti a pay – tv ).

Tantissime volte, nel corso della mia lunga carriera, ho visto di queste situazioni che probabilmente andavano bene negli anni ’70 e ’80, dove l’assenza dei controlli e dell’informatizzazione aveva reso possibile l’esecuzione di tale “modus vivendi”, ma che sicuramente adesso sono assolutamente controproducenti, se non pericolosissime.

Purtroppo, il Cliente si rivolge al professionista non in fase di progettazione dell’investimento ma soltanto dopo, rendendo praticamente vana qualsiasi forma di consulenza. Purtroppo, c’è sempre un “cugino che ha fatto la stessa cosa ed non è successo niente..”, salvo poi cercare di correre ai ripari quando il danno è fatto !

Occorre che i Clienti, la grande massa dei contribuenti capiscano che per far accendere l’allarme del redditometro, basta pochissimo.  Un’auto costosa, carte di credito, spese mediche, mutui, biglietti aerei, fatture di alberghi, la proprietà o anche la disponibilità di di natanti, ecc….

Infatti ad insospettire l’Agenzia delle Entrate è sia il modo con cui questi beni sono pervenuti al contribuente e sia il modo in cui vengano mantenuti. Ragazzi universitari che hanno intestati patrimoni immobiliari e quote societarie o auto di lusso, persone fisiche nullafacenti ( ufficialmente ) che hanno patrimoni cospicui, sono situazioni che si verificano abbastanza frequentemente e che sono a rischio serio di accertamento.

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Il redditometro serve infatti a questo: stabilire la compatibilità o l’incompatibilità tra il reddito dichiarato dal contribuente ed il denaro necessario a mantenere questi beni o questo stile di vita.

E un consiglio che non mi stancherò mai di ripetere… Attenti a ciò che postate sui Social Network ! La voglia di ostentare la propria posizione finanziaria, il proprio stile di vita e l’egocentrismo possono farvi correre seri rischi con il Fisco

Occorre quindi una riflessione attenta, sulla scelta degli strumenti giuridici a salvaguardia del patrimonio familiare e/o aziendale, nonché un’accurata rivisitazione del proprio stile di vita.

Ricorda sempre che la fiscalità internazionale è una materia complessa che deve essere affrontata con i professionisti esperti del settore, per non incorrere in reati tributari e fiscali, sia in Italia che all’estero

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L'autore è iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti dal 1991. E' iscritto nell'Albo dei Revisori Legali presso il Ministero di Grazia e Giustizia. Blogger, pubblicista ed autore del libro "Estero Sicuro". E' accreditato come "Italian Rapresentative IICUAE" presso la Camera di Commercio italiana negli Emirati Arabi Uniti. Relatore in convegni e seminari sull'internazionalizzazione d'impresa e pianificazione fiscale internazionale. Nel corso della sua vita professionale è stato Amministratore Unico di diverse società, membro di CdA di aziende a carattere nazionale. Ha una lunga esperienza di commercio e di Fiscalità internazionale, Tax planning e mediazione internazionale. Da oltre 20 anni ha fondato Dike Consulting, un network di studi professionali con 5 sedi ( Praga,Tirana, Malta, Dubai e Pogdorica) e numerose collaborazioni con prestigiosi studi professionali nel mondo. Dike Consulting, assiste i Clienti esercitando le seguenti attività : - pianificazione fiscale internazionale per liberi professionisti, imprenditori ed imprese con relativa costituzione di società e veicoli giuridici - intestazione, amministrazione e custodia di patrimoni, donazioni, legati e Fondazioni. - partecipazione e rappresentanza in assemblee dei soci, degli azionisti; - gestione dei diritti di proprietà intellettuale; - rappresentanza in trattative di natura commerciale, in Italia ed all'Estero; - costituzione di Fondazioni di diritto italiano ed estero; - assunzione di cariche sociali di Società e Fondazioni - amministrazioni di Trust con funzioni di Protector; - Intermediazione internazionale per l'acquisto o la vendita di prodotti o servizi; - delocalizzazione e trasferimento di imprese italiane all'estero; - servizi di Temporary Manager sia in Italia che all'estero per le aziende nostre Clienti Collaborazioni con primarie strutture finanziarie e bancarie Contatti: info@dikeconsulting.eu Facebook: @difendiltuopatrimonio

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